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DICONO DELLA 500 KM

 

Leonardo - La grande storia della 500 Km di Milano (A tutta Vespa)

La 500 km di Milano è la manifestazione agonistica vespistica della quale si sono svolte il maggior numero di edizioni. Per questo motivo ed anche perché da poco si è svolta l’edizione numero sedici, dedichiamo a questa manifestazione la rubrica “A tutta Vespa” di questo numero, sia per farla conoscere a chi non l’ha mai sentita nominare, sia per ringraziare in questo modo gli organizzatori del vespa Club Milano che con costanza e con tenacia continuano a portarla avanti dopo quasi quaranta anni dalla sua nascita. La 500 km di Milano, gara di regolarità per sole Vespa, fu ideata nel 1975 dall’indimenticato Mario Carini che al tempo era Presidente del Vespa Club Milano e ci volle un anno per mettere in cantiere la prima edizione che si svolse nel 1976. L’era delle grandi classiche di regolarità era ormai finita e la crisi della Vespa e del Vespa Club d’Italia era in agguato. Ma la passione di Mario Carini per la Vespa, per il Vespa Club e per le competizioni era grande e quindi nacque la 500 km, di fatto una mezza Mille Chilometri, che si era spenta nel 1970 con la nona edizione a causa dei veramente pochi audaci che si erano iscritti e l’avevano portata a termine. In effetti l’idea principale di Carini era quella di rifare la Mille Chilometri, ma per problemi organizzativi e costi mutati si optò per la 500 km pensando che comunque avrebbe avuto un buon successo. Le partenze a tre, che ancora contraddistinguono le 500 Km sono un retaggio della Primavere Vespistiche Lombarde che vennero organizzate già dal 1956 con scopi socio - turistico - culturali. In quelle manifestazioni, terne di vespisti partivano dai principali centri della Lombardia per convergere a Milano e dal capoluogo partivano altrettante terne verso i centri importanti per uno scambio di doni e vessilli sociali. Il Vespa Club Milano prediligeva soprattutto l’attività turistica seguendo gli orientamenti del Vespa Club d’Italia, ma un folto e forte gruppo di soci premeva già da quegli anni perché si facesse attività sportiva. Principalmente Francesco Randi, Ugo Bertoli, Pierino Opessi, Mario Vola, Otello Spadoni, Mario Carini, Sante Ciceri ed altri premettero per l’indirizzo agonistico tanto da far mutare rotta al Vespa Club Milano già nei primi anni sessanta. Varie manifestazioni di regolarità si svolgevano in quegli anni in Italia ed in Lombardia, ed alla fine nacque la 500 km che acquisì subito un suo particolare fascino con la partenza in notturna ed un percorso che prevedeva la via Emilia fino a Parma, la Cisa, giro di boa a Sarzana con vista sul mare e l’impegnativo Passo del Lagastrello al ritorno, oltre naturalmente a molti e discriminanti Controlli Orari che determinavano la classifica di quei piloti che erano in grado di arrivare in tempo utile. Si perché la media dei 35 km orari potrebbe anche trarre in inganno ed essere sottovalutata, ma la notte e le strade molto impegnative la fanno diventare una meta non semplice da raggiungere e solo concentrazione, capacità di guida e assenza di problemi permettono di arrivare agevolmente nei tempi prestabiliti.Dal 1976 la 500 km parte con quattro edizioni fino al 1979, due anni di pausa e poi altre sei edizioni da 1982 al 1987, ancora un anno di pausa e poi tre edizioni consecutive dal 1989 al 1991. Da qui una lunga pausa fino al 2006 anno nel quale con la gestione del Vespa Club Milano da parte di Carlo Bozzetti si riprende ad effettuare la manifestazione e con una cadenza quadriennale ne vengono effettuate tre edizioni, diciamo così, dell’era moderna, con l’ultima edizione effettuata a fine maggio di quest’anno. Passati quasi quaranta anni dalla prima edizione, molte cose sono cambiate, i sistemi di misurazione del tempo sono le cose più eclatanti, ma molte Vespa, a parte le Automatiche, sono le stesse di tante edizioni, magari passate dai padri ai figli. E’ lo stesso di un tempo anche il percorso, e lo spirito della manifestazione, alla qua-le bisogna solo partecipare per capire fino in fondo come è veramente, una competizione che non bisogna assolutamente sottovalutare, per la quale bisogna prepararsi molto bene e per la quale ci vogliono delle buone motivazioni per parteciparvi, sportive, turistiche o anche solo semplicemente per dire “c’ero anch’io”. Per tutto questo vogliamo dire bravi agli organizzatori del Vespa Club Milano che hanno avuto la costanza di effettuare le sedici edizioni ma anche a tutti i piloti che vi hanno partecipato, Naturalmente congratulazioni ed un bravo particolare a quei piloti che hanno vinto. Tra tutti la parte del leone l’ha fatta Aldo Benardelli con tre edizioni vinte mentre tutti gli altri, come nella migliore tradizioni delle grandi classiche, hanno vinto una sola volta. Nelle sedici edizioni molti sono i piloti che vi hanno partecipato e ci auguriamo che molti altri vogliano mettersi alla prova, anche grazie a queste righe, nelle prossime edizioni di questa impegnativa ma gratificante manifestazione.

 

Carlo - 2 centesimi di secondo, ovvero 2 punti! (Personale cronaca semi-seria della XVI 500 Km)

Questo è il distacco tra il primo assoluto e il secondo arrivato dopo ben 7 Controlli Orario e 18 prove di precisione effettuate alla XVI 500 Km svoltasi il 31 maggio - 01 giugno 2014 con partenza e arrivo nella magnifica cornice dell’idroscalo di Milano organizzata dal Vespa Club Milano che non si smentisce riguardo l’impegnativa prova, gli orari e le medie applicate, il percorso proposto e le prove speciali organizzate.

Mai si sono riscontrati dei punteggi così ravvicinati in questa manifestazione oltretutto con 25 prese di tempo: al termine, in tutti i sensi, della “faticata”, veniva proclamato Campione Europeo Alessandro Bisti con Leonardo Pilati secondo e Andrea Caccamisi ottimo terzo classificato venivano premiati nel “Palco sull’acqua” ottimamente predisposto.

118 piloti e una temeraria passeggera appartenenti a ben 27 Vespa Club, dopo aver effettuato le prime prove cronometrate nel piazzale dell'Idroscalo, partivano alle ore 22.00 per raggiungere il mare a Monte Marcello con l’arrivo della prima tappa a S. Andrea Bagni (PR) dove trovavano la prova notturna (La Fontana) preparata presso le Terme omonime. Dopo Piacenza sono stati investiti da un temporale di passaggio che non ha determinato grossi problemi tanto che - alcuni pur sbagliando strada (mai seguire, senza controllare il percorso, chi ti precede…) - nessuno è arrivato in ritardo trovando il meritato ristoro, o almeno sino al n. 100, causa mancato fair play dei primi abbuffoni.

Si è quindi proceduto salendo verso il passo della Cisa per poi scendere ad Aulla (maledetti autovelox…) e quindi a Sarzana. Scelta azzeccatissima e apprezzatissima da tutti utilizzare un Mc Donald’s per la colazione e per un’ora di “riposo” tra le due prove (Hamburger 1-2).

Tappa appenninica di rientro a Fornovo con altra sosta ristoro ma soprattutto con altre prove cronometrate per poi salire a Pellegrino Parmense e Salsomaggiore dove riprendendo la SS9 si rientrava in Milano e all’Idroscalo per le ultime prove.

Come sempre qualcuno dei partecipanti si è presentato prendendo sottogamba l’impegno: 6 ritiri dovuti a problemi meccanici e una sola scivolata. Un concorrente ha avuto la fortuna di un cambio filo gas della sua T5 effettuato dai tre Cocomeri che chiudevano la manifestazione che, in mezzo ai “bricchi” del passo del Lagastrello, smontavano manubrio, carburatore, cambiavano il filo e ripartivano insieme verso la meta.

Il settimo ritirato rimaneva inspiegabilmente senza motore a 30 km dall’arrivo: recuperato dal Porter ufficiale Vespa World Club e portato all’Idroscalo, si scopriva che fermatosi a far benzina, inseriva la banconota nel distributore, metteva l’olio per miscela e poi ripartiva senza mettere benzina...

Personalmente devo ringraziare i Cocomeri con “l’Automatico” al seguito, per avermi fatto da balia - ovviamente quando riuscivano a starmi a ruota (ha,ha!) - nei 320 km del ritorno da Sarzana verso Milano. Erano preoccupati della mia situazione fisica (io non avevo il tempo di pensarci): ero stanchissimo e se tenevo entrambi gli occhi aperti vedevo 2 strade, 2 carreggiate, 2 macchine, 2 ostacoli, 2 tratti sterrati. Al controllo timbro di Bosco il “Cocomero” ritirato Mauriello si è offerto di guidare la mia Vespa per portarmi all’arrivo ma non potevo, non dovevo e non volevo cedere. Mai ritirato, nemmeno con il manubrio rotto e penzolante o con un mignolo rotto per una scivolata per salvare la 90 SS (non mia…), non potevo certo farmi portare a casa in una 500 km… E il risultato finale mi ha dato ampiamente ragione.

Come ragione ed apprezzamenti ci hanno espresso tutti i partecipanti per l’ottima organizzazione, per il percorso definito “duro ma bellissimo”, per i premi messi in palio e per il welcome kit tutto personalizzato con n. di gara e nome nella particolare e bellissima placca cromata e smaltata richiestissima e che ripresenteremo nella prossima edizione che introdurrà delle, spero, piacevoli novità.

 

Paolo
"Le ombrelline alla partenza, all'arrivo e nelle tappe intermedie... la 500km così è perfetta!
La 500KM è una prova innanzitutto con se stessi. Ti mette alla prova, scava dentro le tue energie. Affronta le tue paure. In sella alla Vespa sei vincitore quando arrivi, indipendentemente dalla classifica. Ce l'hai fatta. Se mi chiedete di fare una 500km all'anno, io ci sto'!"

 

IVAN

"Alcuni non hanno partecipato per la quota, ma si son fermati ad analizzare solo quella. Se si pensa all'organizzazione, tutto ciò che è stato offerto e regalato, direi che è stato davvero tutto ottimo. Per qualunque dubbio bastava una richiesta e tutti gli organizzatori erano pronti ad aiutare. Alcuni supportavano anche moralmente.

Premi anche oltre quelli dichiarati, quindi direi davvero complimenti.

Non ho parole che possono descrivere pienamente ciò che penso e ciò che ho provato, come nemmeno un semplice GRAZIE può bastare a ripagare ciò che avete organizzato e mi avete donato, ma non saprei in che altro modo ripagarvi. Grazie!!!"


Benito

"SECONDO ME PER ESSERE UN IMPORTANTE EVENTO DEVE ESSERE (COME E' STATO) SELETTIVO , SERVE PERO' ANCHE UN PO' DI PUBBLICO QUINDI SECONDO ME BISOGNEREBBE PARTIRE UN PAIO D'ORE PRIMA QUANDO C'E' PUBBLICO IN MODO DA ARRIVARE PER MEZZOGIORNO."

 

Marco
"Esperienza divertente ed emozionante, percorsi straordinari da percorrere in Vespa."

 

Marino
"Come sempre Vi siete dimostrati GRANDI. Grazie Carlo ma sopratutto grazie allo STAFF che con professionalita ha permesso il perfetto svolgimento di una Manifestazione magnifica."

 

Alberto
"Percorso notturno esente da difficoltà' e in maxi sicurezza, adeguato e anche bello paesaggisticamente parlando. Si potrebbe velocizzare un po' almeno il tratto di rientro."


Giorgio
"Un'avventura fantastica !!  Tutte le informazioni sono state importantissime per un esordiente."

 

Fabio
Prova in giornata con Partenza al mattino. Non vedo l'ora di poterne correre un altra."

 

Fabrizio
"Felice di aver partecipato e di aver concluso questa bellissima manifestazione."

 

Carlo
"Stupenda manifestazione organizzata da ottimi esperti."

 

Andrea
"Ho apprezzato molto la personalizzazione di tutto il materiale, le placche commemorative gli adesivi, il doppio adesivo per il casco da tenere come ricordo, sarebbe bello per il avere una fascia personalizzata con l' indicazione del proprio vespa club.
Bella competizione come sempre, suggerirei di cambiare magari il percorso dell' andata o del ritorno spostandosi verso ovest. Grazie per tutto."

 

Andrea
"Giudizio totalmente positivo per organizzazione, prove e logistica. ll percorso è migliorabile se si esce dallo schema della rievocativa al 100%"

 

Alessandro
"La gara e' stata molto bella e allo stesso tempo molto dura e tecnica. Per me che e' stata la prima assoluta, un risultato personale soddisfacente! L'unica pecca le strade disastrate dell'appennino."

 

Andrea
"E' stata una gara fantastica in generale. Avrei accorciato i tempi tra prima speciale e partenza."

 

Leonardo - La 500 Km è una miscela e chi non la fa o non possiede almeno una Vespa al 2% non può capirla fino in fondo.

La XV 500 Km è stata la mia prima 500 km e nonostante tutte le informazioni raccolte per sapere a che cosa andavo incontro, quello che ho provato niente ha a che vedere con i preziosi consigli degli organizzatori, i racconti dei veterani o la ricca documentazione messa a disposizione sul sito. La 500 km è una gara, ma è anche una gita. E’ una sfida con te stesso e va studiata con freddezza per scandire il tempo al centesimo di secondo, ma devi avere anche un cuore grande per assaporare le emozioni che provoca mentre guardi gli scenari che ti si presentano durante il percorso, quando sulle salite della Cisa vedi il serpentone delle luci che sfilano una dietro all’altra imboccando le curve danzando da destra a sinistra e da sinistra a destra con un ritmo quasi tribale. O quando alle cinque del mattino sulla piana di Aulla inizi a vedere il cielo che si schiarisce e tra un flash e l’altro degli autovelox che impietosi scintillano come in una battaglia di Guerre Stellari, senti l’umidità e la nebbiolina, che staziona bassa sui campi attraversati dalla strada che percorri, penetrarti attraverso la giacca e i pantaloni, tecnici o normali che siano, e senti che ti si rinfrescano persino le ossa. E cosa dire del primo sole che ti abbaglia mentre di corsa corri verso Montemarcello per farti mettere il timbro sulla tabella di marcia e ti inerpichi per quelle stradine tra boschi e panorami mozzafiato che si affacciano sulle foci del Magra, mentre col pensiero sei già alla prova successiva e speri con tutto te stesso di arrivare in tempo per non incorrere in pesanti penalità? E’ una faticaccia, ma ti toglie dalla testa, nelle quindici ore che vivi dentro la sua atmosfera, qualsiasi pensiero può affliggerti nella vita quotidiana. Ti fa perdere il sonno ma la voglia di dormire te la scordi per correre da una tappa all’altra. Sei solo con la tua vespetta, ma vivi gomito a gomito con gli altri conducenti scambiandoti consigli, sensazioni e commenti. La 500 km è una contraddizione unica! Sono iscritto al VCM da quasi dieci anni e ultimamente, da quando i miei figli sono cresciuti, ho iniziato a frequentare più assiduamente la compagnia, dedicando anche del tempo alle gare Vespa Rally e GR2 oltre che alle gite come “a spass pe’ i muntagn” o ai classici raduni. Ebbene la 500km è un condensato di tutto ciò, è appunto una miscela dove provi in una sola manifestazione tutte le esperienze possibili. Tra le innumerevoli sensazioni che ho provato mi piace ricordare quella dello sciame di vespe quando a gruppi o in coppia partivano di corsa dopo la prova speciale e, per trovare il tragitto corretto, si spandevano dentro le rotonde o negli incroci più complicati, uscendo ognuna su una via diversa, per poi ricongiungersi e, come gli insetti che hanno lo stesso nome, via di corsa in un unico stormo verso la via ritenuta più giusta, per poi, alla rotonda successiva, ripetere l’operazione. Cosa dire poi dei vincitori? Aldo con la sua solita aplomb ha percorso il tragitto senza dare nell’occhio, in perfetto stile anglosassone. Vederlo commosso, emozionato, meravigliato nel momento della premiazione non ha fatto altro che confermare la regola della miscela. E Carlo? Il due non è il numero della classifica a cui è arrivato, ma è il numero di volte che andrebbe nominato campione nella XV 500 km. Oltre al merito della impeccabile organizzazione che non oso immaginare la fatica, le notti insonni, le preoccupazioni che ha dovuto sopportare, ma la dedizione con cui si è speso per tutti, a dare consigli nelle prove di abilità, ad incoraggiare gli stanchi, ad entusiasmare gli animi, a capeggiare i vari gruppi di vespisti che gli si aggregavano durante il percorso ne fanno il vero protagonista… insomma per me è campione due volte. Non so quando ci sarà la prossima edizione della 500 km ma di certo so che per nessun motivo rinuncerò a rifarla. Leonardo, uno dei tanti conduttori con forse qualche lucina led di troppo sulla Vespa.

 

Aldo - XV 500 Km

500 chilometri sono una bazzecola per chi è abituato a viaggiare in Vespa in ogni angolo d’Italia e non solo. Le cose però si complicano se la partenza avviene con le tenebre della notte; e, in aggiunta, se ci si mettono anche 7 controlli orario e 20 prove speciali al centesimo di secondo disseminate lungo il percorso per trasformare un’impegnativa, quanto allegra “vespata” da Milano a Lerici e ritorno, in una gara di regolarità con i fiocchi. La 500 KM del Vespa Club Milano ha celebrato la sua 15a edizione con partenza e arrivo in uno scenario davvero spettacolare: il Museo della Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano, sotto la mole del sottomarino Enrico Toti, imponente e silenzioso testimone di 84 matti che si sono lanciati a rotta di collo sulla via Emilia e poi sulla Cisa in sella alle Vespa più assortite. Se ne sono viste di tutti i colori: grandi, piccole, automatiche, d’epoca, personalizzate… c’erano gli specialisti con attrezzature da Parigi-Dakar, c’era chi chiedeva “Ma ci vuole l’orologio?” e c’era anche chi, all’ultimo momento, ha deciso di lasciar perdere… La media da vera passeggiata – 35 km/h – non ha impedito però una selezione feroce, complici strade impegnative e prove cronometrate piuttosto difficili per i meno esperti: sono 53 alla fine quelli che possono vantare una classifica utile ma, a parte qualche guaio meccanico, alla fine sono arrivati tutti. I vincitori? Per noi un ex-aequo gigantesco: tutti quegli 84 matti in sella alle Vespa più diverse classificati!

 

Correndo (di notte) con la Vespa - Corriere della Sera - 03-06-10

Da Milano a Montemarcello, transitando per il passo della Cisa. A perdifiato, correndo di notte,. E non con dei bolidi a quattroruote ma con uno squadrone di Vespa, molte delle quali d'epoca. E' la XV 500 Km di regolarità vespistica notturna, che per la prima volta paqrte dal centro del capoluogo lombardo, ovvero dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia "Leonardo da Vinci". Organizzata dal Vespa Club Milano, in collaborazione con il Museo e patrocinata dlla Provincia di Milano, la competizione vede la partecipazione di oltre 100 Vespa, tra cui molti veicoli storici. Prima della partenza ufficiale della gara, prevista per le 22.45 di sabato 5, i partecipanti svolgeranno delle prove cronometrate di abilità intorno al sottomarino Enrico Toti, uno dei simboli del Museo milanese. L'arrivo dei primi concorrenti è previsto per il giorno sucessivo, a partire dalle 14.15. I piloti, prima di tagliare il traguardo, si esibiranno an altre prove a tempo.

 

Quando la Vespa ti punge è per sempre. - Il Giorno - 04-06-10

"El Meneghin Vespista" è il notiziario dei concittadini punti dalla passione per il mitico scooter. In occasione dell'imminente XV edizione della 500 Km, il presidente del Club, Carlo Bozzetti, ci chiarisce alcuni aspetti dei "temerari" locali. Anche per loro vale "corsari" come definizione? La definizione risale agli anni '50, quando i mezzi tecnici erano poco sofisticati e i concorrenti, nelle gare di lunga durata, facevano vere e proprie gare di velocità in barba ai regolamenti che ne prevedevano la squalifica solo per attirare l'attenzione. Rapinavano il tempo al cronometrista. Semmai i vespisti milanesi si sono sempre distinti per essere grandi sportivi. Facevano man bassa di premi proprio negli anni cinquanta, quando la Piaggio metteva in palio anche 1.000.000 lire al primo e 750.000 a testa per i tre componenti la squadra vincente. Ti ci compravi casa. Anche audaci? I milanesi hanno risalito il Nilo, altro che Parigi-Dakar. Andare nel '71 fino alla diga di Assuan era davvero un'impresa. E ora? Stanno progettando il classico Capo Nord, andata e ritorno in 28 giorni. Una vacanza. Invece, Walter Ciarrocchi e Giorgio Gobbo Gherbassi hanno fatto toccata e fuga: 8 mila km in 12 giorni. Una foto scattata a Bascapè, nel museo privato del collezzionista Arduino Sturaro si vede lei alzare trionfalmente una coppa della 500 km del 1990: secondo classificato. La sua miglior prestazione? Si, su 13 partecipazioni, 10 volte nei primi 10 ma mai la vittoria assoluta. Sono più famoso per aver completato una prova del Campionato Italiano Vespa Raid del 1985, dopo una rovinosa caduta, con il manubrio rotto della 90 SS della Squadra Corse del V.C. Milano: arrivai comunque alla fine scortato da una pattuglia di Carabinieri che insistevano per farmi ritirare. La prima Vespa? La prima che ho provato - avevo moto da trial e una da enduro e capii più tardi che fosse una 90 SS - me la mise tra le mani un signore anziano. Io sorridevo guardandolo su una due ruote piccolina con il manubrio stretto. E lui: serve per correre! Risi. La provi, prego, mi sfidò. Scoprii anche che il Vespista era Mario Carini, il Presidente che ha inventato la "500 Km" e poi istituito il Registro Storico Vespa nel 1980. Cosi, nel Club io sono entrato nel '76. Questa ormai classica "500 Km", nata dalla 1000 Km che non veniva più organizzata, rispetta una media oraria? Negli anni '80 si partiva con 4-5 classi con medie da 30 a 50 Km. Adesso ci siamo dati una regolata: massimo a 35 Km. Qualcuno ha descritto l'emozione di attraversare Milano di notte, ridiscendere la silenziosissima pianura padana nel freddo, imboccare l'autocamionale della Cisa, le curve sino al passo, poi la discesa al mare, con l'incubo di bruciare la lampadina del faro. Infine, l'appagante focaccia ligure... Anche le donne si fanno vespizzare? Negli anni '80 sette ragazze hanno fatto la "500 Km" con il 50cc: un paio con il Ciao standard! Domani partono i loro figli. Siamo in 100: un buon segnale. Dal '91 al 2006 la gara era stata sospesa, la gente non voleva più soffrire ma non sapeva cosa si perdeva.

 

Nostalgia della 500 Km - Gianni Bertoli - 31-05-06

Ho visto con piacere tutti i particolari della 500 km. Che nostalgia! Mi sono tornate in mente le serate passate a discutere con Mario Carini nell'inverno 1975 su come fare questa prima 500 km, che l'indimenticabile Mario avrebbe voluto 1000 km. Noto con piacevole commozione che il percorso è ancora più o meno quello che avevo studiato per le prime edizioni e non posso fare a meno di ricordare gli amici di allora: oltre Carini, Benussi, Bertolini, Luppi, Marziotti, Ratti, Ottonello, Falappi, Sannazzaro, Bozzetti, Donatella Fanti, con il rischio di dimenticarne troppi. In bocca al lupo! Conto di farmi vedere.

 

XIII 500 km - Zampolli Pensiero

Da più di settant’anni sulla breccia della regolarità sportiva motociclistica, disse una volta il noto campione Ermanno Zampolli: “E' la più bella gara che abbia disputato”, e a chi gli riferiva le lamentele dei ritardatari sentenziava: “In minga bun d'andà!!” (letteralmente: “non sono buoni (capaci) di andare”).

 

VIII 500 Km 1985 - PREMESSA - Mario Carini

Primavera Vespistica Lombarda. Ideatore della manifestazione fu il dinamico allora presidente Pietro Ferrazzi ininterrottamente nostro Socio sin dalla fondazione del nostro Club e prematuramente scomparso pochi anni addietro. Anche quando cedette l'incarico al Conte Giovanni Caproni di Taliedo non mancò mai di dare sempre il suo fattivo contributo, quale medico di gara. La Primavera Vespistica Lombarda - questa la denominazione delle prime edizioni - si disputò la prima volta all'indomani della Pasqua 1956 cioè il 2 Aprile, con caratteristica, particolare. Riservata ovviamente ai soli vespisti - com' era consuetudine a quel tempo - si prefiggeva lo scopo di un incontro turistico/culturale fra i soci dei principali centri della Lombardia più attivamente vespisti con scambio di doni e di vessilli sociali. Ventiquattro staffette composte ciascuna da tre componenti, sotto una constante pioggia, recarono il saluto di Milano ad altrettante città; uguale numero di terne vespistiche convennero dai centri vicini nella capitale lombarda per scambiare le loro insegne con i radunisti milanesi. La Direzione del Vespa Club Milano prediligeva preminentemente l'attività turistica seguendo gli orientamenti del Vespa Club d'Italia, ma un folto e forte gruppo di Soci premeva perché si facesse attività sportiva non solo in ambito vespistico ma altresì, ad impari condizioni, nella regolarità motociclistica. Principalmente Francesco Randi, Ugo Bertoli, Pierino Opessi, Mario Vola - purtroppo già da tempo scomparsi - nonché Otello Spadoni, Mario Carini, Sante Ciceri ed altri premettero per l'indirizzo agonistico tanto da far mutare rotta già dall'anno successivo e sino ad oggi, salvo gli anni 1962, 1963, 1964 destinati ai raduni, l'intervallo degli anni 1966/68 e la sosta 1988. A nostro avviso una Organizzazione cosciente e responsabile di una qualsiasi manifestazione sportiva da disputarsi su strade aperte al normale traffico veicolare deve avere quale scopo primario la massima cura di fare correre il minor rischio possibile di incidenti ai Partecipanti preferendo un percorso a ciò idoneo. Per molti anni nostre ed altre gare similari si snodarono sulle strade del nord di Milano attratti da percorsi anche panoramici ma soprattutto dotate di ogni tipo di asperità e difficoltà; purtuttavia l'incremento continuo del pericoloso traffico automobilistico festivo non mancò di provocare danni a cose e persone; per conseguenza si é da qualche anno optato per il sud di Milano scegliendo zone di relativo traffico domenicale per strade duplicate e di traffico locale ma sempre suggestive e agonisticamente interessanti. Altra tradizione della nostra Associazione é quella di organizzare manifestazioni a carattere sportivo che sono accessibili a Conduttori capaci e prudenti in sella ad un motomezzo affidabile e compatibile per una gara che sia seria e severa per il pilota e il suo veicolo. Allorché in un ormai lontano 1953 Renzo Castagneto, l'ideatore della favolosa gara automobilistica Mille Miglia di velocità su strada, propose analoga gara di regolarità al Direttivo del Vespa Club d'Italia fu subito un successo; riservata alle sole “Vespa”, la Mille Chilometri ebbe più di cinquecento partecipanti e non poteva essere diversamente: perfetta organizzazione e premi cospicui. Quando poi nel 1975, scomparso ormai da anni il suo ideatore, il Vespa-Gilera Club Milano volle riprendere la tradizione, tenuto conto dei tempi e dei mezzi finanziari mutati, venne optato per la realizzazione della 500 km. Per conduttori e spettatori risulterà emozionante e suggestiva la partenza notturna; é una caratteristica non riscontrabile oggi in nessuna altra analoga gara motociclistica; bisogna riandare con la memoria alla leggendaria Milano-Taranto di tanti anni fa - 1.300 km. di velocità, non regolarità - per trovare il caso identico. Cinquecento chilometri di marcia a tempo prefissato non rappresentano oggi un grosso problema per le affidabili macchine moderne magari di 1.200 centimetri cubici, ma diciassette continue ore di gara anche per i cinquantini / codice che non sviluppano più dei noti quaranta chilometri orari di velocità rappresentano un valido test per il motomezzo ed il suo Conduttore. La posizione facile e non impegnativa del grosso motociclo si inverte a favore del piccolo motore quando si devono affrontare sterrati, salite e discese con curve a gomito stretto come dopo il Passo del Lagastrello sino al vicino Monte Navert ed oltre: é dunque una prova probante per tutti. "Dal vecchio Piemonte per l’ampia via Emilia, al forte Veneto per Mantova e Guastalla: dalla vicina Lombardia alla Romagna per Faenza, Rimini, Forlì, possono comodamente accedere a Parma i motociclisti desiderosi di compiere una splendida escursione attraverso il pittoresco Appennino e di giungere ad una meta incantevole: Spezia, una delle perle rivierasche del magico ligure" così scriveva Gino Magnani direttore e fondatore della rivista Motociclismo sul fascicolo n. 2 del mese di giugno dell'anno 1914 nell’ invitare e descrivere il viaggio in moto da Parma a Spezia per il passo della Cisa. Sebbene ovviamente molto nel frattempo é mutato, nella lettura dell'interessante articolo si percepisce ancora - lo si può constatare nel viaggio - che a distanza di oltre settant'anni molte cose sono rimaste uguali lungo la strada che in gran parte verrà oggi percorsa dai nostri Centauri. "Siamo giunti così al punto più aspro e selvaggio del nostro cammino. E' il Passo della Cisa, uno dei valichi più famosi delliAppennino settentrionale; é la facile porta di comunicazione fra Emilia, Liguria e Toscana, la quale però benché non offra eccessive difficoltà, benché presenti dal lato estetico non comuni attraenze, non é oggi di molto frequentato, cosa questa del resto che torna a totale beneficio del turista il quale può sempre trovare una strada splendida, ben tenuta, non molto carreggiata e quel che é meglio, specie in questa stagione, assai poco polverosa… …Da Pontremoli la strada segue il corso del fiume Magra per proseguire poi, passando in vicinanza di Villafranca di Lunigiana, per Sarzana... ...Degno di nota a Sarzana e d'importanza grandissima é lo storico Castello che s'erge maestoso sopra una vicina altura, dominando tutta la sottostante e spaziosa vallata della Magra". Dopo Sarzana varcato il fiume sul moderno ponte sottostante quello dell'autostrada si svolterà a mancina per la strada che dal successivo bivio Pisa/Lerici conduce ad Ameglia sino al controllo di Monte Marcello ultima terra ligure al confine con la toscana. Qui come a bordo di moderno velivolo, con un sol colpo d'occhio si spazierà per l’intera Lunigiana, la Garfagnana, le Alpi Apuane con le macchie bianche delle cave di marmo di Carrara e la Versilia e, se la giornata é limpida si staglierà in mezzo al mare a ottanta chilometri di distanza la severa mole dell’isola della Gorgona; poi scendendo al piano per l’altro versante, per la stessa strada cavalcata dal Petrarca e dal fuggiasco Dante verso Parigi oltre settecento anni or sono, apparirà l'incomparabile golfo di la Spezia: da Punta Corvo a Portovenere; e a Bellavista di Lerici nel momento in cui si abbandonerà il mare volgete un istante lo sguardo alla lapide che ricorda il triste andare del Poeta che ne immortala il ricordo in un canto del Purgatorio. E qui si può concludere con l'esclamazione un po’ aulica del Magnani: “0 lembo di terra sublime! O Italia che quivi ritrovi tè stessa! Se col progresso dei secoli fosse dato a tutti i tuoi figli di potervi interamente conoscere, quale Patria potrebbe più di te offrir se stessa all’amore?" Non sono passati secoli ma solo poco più di settant'anni; anche per merito delle “Vespa” é dato a tutti ”i figli” di ammirare questo lembo del Paese e oltre.

 

XIII 500 Km 08-09-1991 - Donatella

Potrebbe sembrare al primo momento una data forse un po' impegnativa, ma non per quello che potete pensare Voi che mi leggete. E' certo, e ve lo assicuro personalmente, una giornata da non prendere sottogamba, in quanto anche quest'anno prende il via l’ormai "STORICA" 500 Km. organizzata dal nostro Vespa Club. Tutti gli affezionati di questa gara conoscono pregi e difetti (... se ce ne sono) della tremenda, e quindi vorrei rivolgermi questa volta a coloro che non hanno mai partecipato a nessuna delle precedenti edizioni. E' una gara che un tempo fu definita da veri uomini, e che chi vi scrive ha affermato che può essere anche una gara da vere... donne; é certamente impegnativa, in quanto il fatto stesso di partire allo scoccare della mezzanotte, impegna fisico e mente; devi rispettare dei tempi prestabiliti, effettuare controlli timbrando la tabella di marcia, con la particolarità di un percorso che partendo dalla nostra affollata e calda Milano, ti porta attraverso pianure, collinette, valli, montagne e passi, ad immergerti in un ambiente ed in una natura che parecchi di noi o non ricordano o hanno conosciuto poco, al fresco e perché no, alcune volte anche al bagnato, ma solo con il tuo mezzo, nuovo o "antico" che sia, potente o tranquillo, ma, ribadisco, TU che misuri la tua voglia di fare contro principalmente le TUE forze e la TUA abilità. Questa non é una manifestazione per SMANETTONI domenicali d'autostrada, ma é come dice il nostro Presidente Carini, una amabile passeggiata motociclistica con l'aggiunta del "peperoncino" (che potrebbe essere anche una vittoria). Nessuno di noi Vi prometterà premi da favola o altre leccornie, ma chiunque Vi consiglierà, almeno una volta nella vita, di provare anche a Voi stessi, che cosa vuole dire partecipare ad una manifestazione come la 500 Km. Perciò Vi aspettiamo, con grinta e voglia di fare bene, numerosissimi al via che come consuetudine avverrà alle ore 00'00" di Domenica 8 Settembre 1991. Un ciao a tutti e un'ultima raccomandazione: -LUCI ACCESE E CASCO IN TESTA BEN ALLACCIATO (dal Vangelo secondo Nico Cereghini)

 

XIII 500 Km 08-09-1991 - Mario

Quando mi hanno proposto, dopo cinque anni di assenza, di partecipare nuovamente alla 500 km., mi sono detto: "lascia perdere !! Hai oramai 37 anni e queste faticacce non sono più per te accontentati dei tuoi giretti domenicali ". Ma lo "spirto guerrier ch'entro mi rugge" ha subito messo a tacere quella parte di me che tende ad adagiarsi ed a poltrire nella pinguedine e nell'ozio tipici di una vita oramai senza più bruschi sussulti. Mi sono iscritto. I giorni precedenti alla partenza sono stati pervasi da un misto di eccitazione e frenesia. Dopo cinque anni provavo ancora quella sottile eccitazione che avevo vissuto tutte le volte che mi ero apprestato a questa competizione: preparare la moto, imparare a memoria il road book, fare mille calcoli sugli orari e le tabelle di marcia; come vestirmi per il freddo sul Passo della Cisa, come spogliarmi per il tratto canicolare da Piacenza a Milano. Mi rendevo conto che erano pensieri superflui tanta era oramai l'esperienza accumulata in molte partecipazioni, ma in quel momento per me era come la prima volta. E finalmente arriva la sera della partenza. E' stato come tornare a scuola dopo le vacanze estive: che voglia di rivedere i vecchi amici!! Che piacere nel ritrovare quello spirito di gruppo che nonostante gli anni passino sembra destinato a non morire mai! Più volte mi sono trovato a ripetere la frase “... ma ti rendi conto che sono quasi quindici anni che ci conosciamo ?”. Ed ogni volta mi sono reso conto che era questo il piacere di essere entrato a far parte del nostro Moto Club tanti anni fa. Forse noi motociclisti, noi VERI motociclisti (permettetemelo !!) che non amiamo le sgasate, che gioiamo nel ritrovare anche dopo tanti anni questa amicizia che ci lega, riusciamo ogni volta a provare lo stesso identico piacere nel vivere questa esperienza tutti insieme – “mi presti la chiave dell'8?” – “guarda che hai i fari troppo bassi”' – “ti aspetto che la facciamo insieme”'. Rivedere il Sig. Mario, Roberto, Aldo, Boz, Johnny e tutti gli altri mi ha fatto rendere conto che quando ci ritroveremo tra vent'anni a partecipare alla 32a 500 Km. ci sentiremo sempre dei ragazzini pronti a giocare, a ridere, a farci cherzi da caserma perché abbiamo capito quale é il vero spirito di queste manifestazioni: stare insieme !! Non importano le classifiche, i ritardi, i punti di penalizzazione: l'importante é ritrovarsi anno dopo anno, più maturi, con esperienze sempre maggiori, ma sempre con lo stesso entusiasmo, con la voglia di tirare quel filo che ci lega tutti e che difficilmente potrà spezzarsi. La gara: stesso entusiasmo per un controllo centrato, stessa fatica per dodici ore in sella, stessa rivalità nel confrontare le tabelle, stessa frenesia nel sincronizzare i cronometri ed anche stessa gioia nel rivedere quegli stessi incantevoli paesaggi della nostra bella penisola sapendo, ancora una volta, che non sei solo, ma che a pochi minuti di distanza hai tanti "veri" amici sui quali potrai sempre contare. Grazie Vespa Gilera Club per queste emozioni che riesci ancora a farmi provare !!

 

XIII 500 Km 08-09-1991 - NOSTALGIA - Donatella

Ecco, è quasi ora, dunque vediamo se ho tutto: il casco é qui pronto, la fascia elastica, i guanti, il cronometro e i guanti,… urca, la tabella di marcia dov'é finita, ah! eccola, perfetto, e adesso ripassiamo con un’ultima occhiata il CORREDO PERFETTO QUASI MOTOCICLISTA: - 3 candele di scorta:: OK - chiavi varie (non si sa mai): OK - guanti e tuta antipioggia: OK - pieno di benzina: OK - tutto???? BOH?!?!? Speriamoooo... Mancano solo un paio di minuti alla partenza, ed ecco che ti prende quella che io chiamo da sempre strizza , perché...ma non si sa mai cosa puoi trovare per la strada, viaggi di notte, da solo e ti vengono in mente le mille raccomandazioni che mamme, papa, mogli o mariti fanno sempre prima che tu possa affrontare con la dovuta calma una partenza; ma ecco finalmente tocca me! adesso si parte. E così ti trovi da solo, se ti va bene a mezzanotte, per le vie della buia Milano, fino ad imboccare l’Emilia, e via via lungo il percorso della bella 500 Km. …Qui abbandono il racconto, perché è sopraggiunta, puntuale come tutti gli anni da quando non partecipo più alla gara, la Nostalgia. Anzi forse le Nostalgie. Si perchè sinceramente mi mancano le lotte tra amici, la caciara che si fa appena si allenta la morsa dello stress da partenza, le rincorse, il gusto di far vedere che anche TU riesci ad arrivare fino in fondo, che tieni duro e non ti arrendi al primo problema, tipo quello di non capire più dove cavolo sei finito, perché invece di seguire la strada indicata, magari perché ti sei distratto un istante, finisci fuori ”rotta” ed allora forza, girare la moto e ritornare al bivio, dove probabilmente ti sei un po' incasinato, e poi dopo un po' ecco la in fondo vedi il fondoschiena degli altri, evviva adesso sono sulla strada giusta e arriverò fino in fondo; e poi il gusto di veder ai controlli quanti amici troverai, quanti punti di penalità loro sono riusciti a prendere è quanti TU non devi prenderne. Hei! guarda, ho fatto ZERO bello come il sole, porca vacca, io invece ho messo giù un piede, e, così via, per tutti i controlli fino a quando non arrivi, stremato finalmente infondo alla gara, e intravedi l'ARRIVO. E allora.., poi, tutti li stravaccati sul prato, in attesa delle tanto sospirate CLASSIFICHE, per vedere chi é riuscito a vincere, e magari scoprire il tuo nome tra i primi… bellissima sensazione… la vittoria!! Hei, quanta nostalgia!!!! Chi mi legge, potrà anche dire, giustamente, e allora perché non torni a correre? Perché adesso, e ormai con moltissime soddisfazioni faccio la MAMMA, e non vedo l'ora di poter accompagnare mio figlio ad una gara in moto, magari la 25a 500km. e non consigliarlo e raccomandargli attento qui, occhio là, ma sedere su una moto e partire con lui per questa splendida avventura che è la 500KM. CIAO RAGAZZI!! BUONA GARA!

 

Ricordo della prima partecipazione - PierPaolo

Al ritrovo per la partenza di mezzanotte eravamo in 84, e tra me e me ho pensato: “ce ne sono di matti in giro”. Molti corrono per vincere, pochi per partecipare. lo, giovane di cervello di 45 anni, ricevo la partenza alle 0,04 e per non perdere la strada né la tramontana, mi sono incollato ai numeri 101-102-103 e così ingarellato in pattuglia, ci avviamo nella notte per la strada statale Emilia a bordo delle nostre eterne grandi macchine a piccole ruote verso il primo controllo orario di Fornovo di Taro. Sono le 3 di notte. Un bicchiere di bevanda calda e poi via verso il Passo della Cisa. Tra nebbia e brina mattutina ed il godurioso rincorrersi nelle curve montane, quel volpone di Marziotti aveva un bel da fare nel girarsi all'indietro, sperando di vedermi distaccato dal suo gruppetto di testa. All'alba delle 5,30, stiamo arrivando al secondo controllo orario di Monte Marcello, giungendo su quel colle confortati dal sorgere del sole nascente su quel magnifico mare di Lerici e La Spezia. Emozione e gioia mi hanno rapito, non sapendo cosa mi aspettasse nella seconda metà della gara. Nel percorso in salita di 7 km. su strada sterrata per raggiungere il Monte Navert a quota 1654 s.l.m., dopo un breve tratto nel quale sono rimasto in contatto col gruppetto di testa, vedevo allontanarsi sempre più le 3 Vespe 90 SS, che agili e veloci come scoiattoli, inghiottivano le aspre sinuosità del monte, cosicché quel volpone di prima raggiunse massima soddisfazione nel non più vedermi. Io, solo, tra quei ripidi e sassosi tornanti, con la sola compagnia di qualche vagante vacca, sono stato preso dallo sconforto, e pensando a chi me l'avesse fatto fare, mi sono fermato. Il sollievo di quei momenti é stato il calore di un pallido sole, la magnifica veduta della valle, il bere un succo di frutta ed una sigaretta. Poi l'orgoglio e la volontà di poter terminare la gara hanno vinto, e dopo la nuova partenza in diagonale sullo sterrato, sono riuscito a guadagnare la vetta. Se la salita era stata impegnativa, non da meno la discesa verso il piano, per la paura di poter scivolare su un manto di foglie bagnate dall'umidità notturna. Ora la stanchezza si faceva sentire e ricordo con molto piacere che “l'angelo” Carini mi stava aspettando con ansia al terzo controllo orario, dove arrivavo al limite del tempo massimo: sono le ore 8,45. Il riposo goduto e la bella giornata di sole di quel 7 Giugno, mi hanno nuovamente ricaricato, cosicché, essendo riagganciato al gruppetto di testa, potevo divertirmi a sorpassare in velocità le tre 90 SS, con le quali sono stato in contatto con la mia Vespa T5 fino all'arrivo di mezzogiorno in quel di Novegro. L'emozione che mi ha dato questa mia prima gara, la ricordo ancora con libidine, e sono stato contento di essere arrivato 16°. Un sincero grazie al Ragionier Carini e all'organizzazione.

 

500 chilometri nella notte - Gigi Dallorto

Il 29 giugno si è svolta la nona edizione della classica 500 chilometri del Vespa Gilera Club. Il campione italiano di motoraid in carica Marco Meraldi l'ha fatta da padrone. Una calda notte estiva ha accolto quarantatre temerari giunti a Novegro per prendere parte alla ormai classica «500 chilometri" del Vespa Gilera Club Milano, manifestazione ormai giunta alla sua nona edizione come motoraid, ma che trae le sue origini da una mille chilometri del 1953, riservata alle sole Vespa, che registrò più di cinquecento partecipanti. Neppure il dieci per cento dei partecipanti della pionieristica edizione si è però presentato alla gara che comunque ha evidenziato tutte le premesse necessarie per ottenere ben altro successo. E' sufficiente pensare al fascino della partenza notturna, attraversare la metropoli lombarda in pieno fermento, ridiscendere la silenziosissima Pianura Padana nel freddo della notte per poi, in Emilia, imboccare l'arcinota arteria autocamionabile della Cisa, in passato grande via di comunicazione fra Liguria, Toscana ed Emilia, ora poco utilizzata dopo la costruzione dell'omonima autostrada. Il tutto ha lasciato comunque un segno indelebile nel conduttore che, ad esempio nel percorrere le innumerevoli curve che portano al passo e che poi ridiscendono verso il mare, illuminando la strada solamente con l'ausilio del proprio faro, è vissuto nell'incubo costante di bruciare la lampadina. Senza dubbio appagante è risultato anche l'arrivo a Lerici, sul mare, alle prime luci dell'alba, dove proseguendo sempre sul mare, è stato raggiunto il CO di Monte Marcello e nell'attesa la focaccia ligure è stata l'ideale per una ottima e sostanziosa colazione. A questo punto, dopo aver percorso 240 chilometri, i partecipanti hanno ripreso la strada del ritorno procedendo verso il CO di Monte Navert che è risultato probabilmente il più tirato dato che ha concesso solamente qualche minuto di anticipo invece che qualche decina come normalmente accade; nel tratto culminante del passaggio infatti il percorso è diventato sterrato. Si è proseguito poi in direzione di Fornovo e attraversando Varano de' Melegari, luogo noto ai velocisti per il locale circuito, è stata imboccata la via Emilia a Fidenza, per poi deviare a Roveleto verso la strada che costeggia il canale La Mussa fino a Lodi e raggiungere infine l'arrivo di Novegro dopo aver percorso esattamente 537 chilometri. Una bella faticaccia, una notte insonne, ma all'arrivo gli sforzi profusi sono stati ripagati dalla soddisfazione, soprattutto per chi, come il giovane Dionigi, ha partecipato in sella ad un ciclomotore o, meglio ancora, in barba alle nuove tecnologie, usando una moto d'epoca, dove la sola tonalità dello scarico ha riempito d'orgoglio Orlandini, Busto e Meraldi che si sono cimentati nella prova. Per gli organizzatori, stanchi, soddisfatti che tutto sia stato portato a termine nel migliore dei modi, è rimasto solo il rammarico della non alta partecipazione di conduttori. Comunque non importa dato che anche quest'anno i partecipanti risono dichiarati soddisfatissimi e per la prossima edizione, forse con qualche buona nuova, si spera di raggiungere la cifra record di partecipanti del lontano '53. Per quanto riguarda le classifiche, la vittoria assoluta è arrisa al Campione Italiano di Motoraid in carica, Marco Meraldi del MC Corvetto; alle sue spalle si è classificato Enrico Partenzi, del Ticinese, seguito da Aldo Benardelli del Vespa Club Milano, naturalmente in sella ad una realizzazione della Piaggio, vincitore anche della classe “B” (fino a 250 centimetri cubici). Camisasca e Gatti sono seguiti a pari merito. Meraldi Carlo si è aggiudicato la Coppa per la classe “D”, moto d’poca, mentre Stefano Dionigi nella della classe "A", ciclomotori. Brillante il risultato conseguito tra gli scooteristi da Silvia Marziotti che ha colto la terza posizione. La classifica a squadre ha incoronato il MC Corvetto ed il Vespa Gilera Club Milano A, giunti a pari merito; in terza posizione si è classificato il MC Ticinese, seguito dal Vespa Gilera Club B.

 

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